“ABRIENDO MUNDOS”
(“Aprendo mondi”)

DIRETTORE: Víctor Stivelman

SINOSSI

Abriendo mundos o… conversaciones encontradas, entre la neblina perfecta y un rayo de Luna
(Aprendo mondi o… conversazioni trovate tra la nebbia perfetta e un raggio di luna).
Un Clown e il Mondo.
Il Mondo: assurdo, eccentrico, tragico e semplice.
E un Clown: semplice, eccentrico, tragico assurdo…
Un dialogo invisibile tra il riflesso e il retro dello specchio.
Porte che si aprono: come occhi, come anime, come mondi…

Parla di un clown e della sua storia che comincia un giorno qualsiasi all’interno della città-labirinto dopo che, in una notte come le altre, i suoi sogni giocano a cercare una via d’uscita nascosta dietro la nebbia perfetta delle mura.

Come vivere in un mondo routinario, meccanico e fatto di ore, giorni e certezze che scorrono chissà dove, una dopo l’altra, una dopo l’altra, una dopo l’altra…?

Si tratta di uno spettacolo teatrale di clown recitato che risulta essere il frutto di uno studio e una appassionata ricerca nel mondo clownistico che ha la pretesa, attraverso una poetica profonda, di farci interrogare sulle nostre chiusure mentali quotidiane e sulla nostra libertà. Opera diretta da Victor Stivelman che ne ha realizzato anche i testi, supervisione drammaturgica di Arístides Vargas e musiche originali di Lucas Achirico.

Durata 60 minuti.

Diretta ad un pubblico di giovani e adult* (anche bambin* nonostante non si tratti di un opera realizzata per l’infanzia).

PROFILO ARTISTICO
  • Recitazione, testi e regia: Victor Stivelman
  • Consulenza drammaturgica: Arístides Vargas
  • Musiche originali: Lucas Achirico
  • Assistenti di scena: Alegría Cáceres y Cristina Cevallos
  • Scenografia e oggetti di scena: Cristian Nolivos
  • Voce fuori campo: Marco Bustos
  • Burattino: José Leonardo Rivas
  • Design e illustrazione: Sofía Zapata
  • Fotografia: David Guzmán Figueroa, Francisco Ipanaqué, Tián Lopez.

“LA SOLEDAD DE LAS LUCIÉRNAGAS”
(“La solitudine delle lucciole”)

DIRETTORE: Arístides Vargas

SINOSSI

L’OPERA: “La Soledad de las Luciérnagas” (La solitudine delle lucciole) racconta la storia di una coppia di educatori che cercano di creare nuove modalità di insegnamento, seguendo la premessa che credono profondamente nella potenzialità dell’educazione, ma non vogliono insegnare nello stesso modo che hanno usato con loro i loro maestri, mentre allo stesso tempo, stabiliscono una profonda relazione emotiva tra di loro.In relazione alla pedagogia, trovano metodi non convenzionali che non sono accettati all’interno della loro istituzione, anche se sono convinti dell’impatto positivo sui loro alunni.

Ci offre la possibilità di interrogarci su quali cose sono veramente nostre e quali sono semplicemente “ereditate” senza scelta, compreso il modo di essere, di pensare e di sentire di ogni persona attraverso una profonda messa in discussione dei processi educativi e dell’educazione stessa, che viene trasmessa socialmente e culturalmente nella quale il giovane viene istruito imponendogli infinite regole, morali, sensi di colpa, ecc…

Difatti,nel corso degli anni, i protagonisti si rendono conto che mentre si possono esplorare nuovi modi di insegnare, ci sono cose nella vita che non possono essere insegnate ma devono essere vissute traendo queste conclusioni dalle loro esperienze emotive.

Regia dello spettacolo di Arístides Vargas.Testi e recitazione di: Alegría Cáceres Benavides e Víctor Stivelman. Ai costumi c’è Pepe Rosales mentre agli oggetti di scena: Sofía Zapata, Marian Morillo e Camilo Pacheco. Del design e illustrazione si occupa Sofía Zapata. Fotografie di Francisco Ipanaqué e Carlos Pangol. La messa in scena ha il sostegno di diversi artisti riconosciuti.  Questa produzione, che dura 60 minuti, è rivolta ai giovani e agli adulti.

PROFILO ARTISTICO
  • Diretto da: Aristides Vargas.
  • Testi e recitazione: Alegría Cáceres Benavides e Victor Stivelman.
  • Costumi: Pepe Rosales.
  • Oggetti di scena: Sofia Zapata, Marian Morillo e Camilo Pacheco.
  • Design e illustratore: Sofia Zapata.

“PASAJEROS”
(“Passeggeri”)

DIRETTORE: Víctor Stivelman

SINOSSI

“Pasajeros”(Passeggeri) nasce con l’intenzione di essere un’opera che riesce ad attraversare le frontiere: geografiche, politiche, sociali, economiche, culturali, ed essere un materiale che può essere percepito da qualsiasi spettatore in qualsiasi contesto economico-culturale e pertanto, è un progetto che è stato studiato e lavorato arduamente sul piano universale, sul semplice, anche se paradossalmente non ha niente a che vedere con il facile bensì con una sorta di sintesi, di essenza, dove il meno è il più.

Presentata in anteprima nell’aprile 2018; non verbale, poetica, comica, assurda, precisae profonda, quest’opera ci immerge nell’universo di tre esseri in transito che arrivano a una “stazione” sconosciuta dove aspettano la loro connessione alla prossima destinazione. La loro partenza è imminente, ma a poco a poco l’attesa comincia a prolungarsi più del dovuto ed il loro disagio aumenta e vivono nell’attesa fino a naufragare in essa, si accorgono di essere insoddisfatti della loro realtà e si lasciano alle spalle la loro vita ordinaria, piena di confinamento quotidiano, per avventurarsi in questo viaggio dove si sono incontrati e accompagnati a vicenda. Potrebbe essere un modo per risvegliarsi?

In modo semplice e senza pretese, la vita ci offre un gioco continuo di cambiamenti e stagioni diverse, in tempi diversi, passano davanti ai nostri occhi. Siamo “Passeggeri” della nostra propria vita, fatta di una successione infinita di arrivi e partenze; di inizi, fini e addii. Ogni passo lungo il cammino comporta delle decisioni: quale voce dobbiamo seguire? Quella del nostro cuore o quella della nostra testa? – Non è possibile che alla fine il miracolo non scoppi – disse il poeta. Un miracolo è ciò che non può essere spiegato, un mistero profondo come la vita, l’amore o la prossima stagione.

Questo spettacolo dalla durata di 65 minuti è rivolta ai giovani, agli adulti ed è adatta ai bambini anche se non è per i bambini.

PROFILO ARTISTICO
  • Drammaturgia e regia: Victor Stivelman
  • Recitazione: Alegría Cáceres Benavides, Victor Stivelman e Miguel Espinoza. (Clicca su Miguel per la sua Bio)
  • Composizione del suono: Adriano Sang
  • Musica originale: Lucas Achirico
  • Illustrazione: Raquel Rodríguez Moreau
  • Fotografia: David Guzmán Figueroa, Diego Diaz, Carlos Pangol, Edison Toapanta.